Il presidente del Cosenza Calcio 1914 fu Padre Fedele Bisceglia. A nulla serve rimanere in corsa sino alla fine e sconfiggere allo stadio Penzo il Torino per 3-1: il campionato sarà vinto dai capitolini con 42 punti davanti al Torino (39) ed al Venezia (38), un finale sin troppo scontato e che lascerà molta amarezza al presidente Bennati. Il calcio nazionale torna dopo la guerra con il campionato Alta Italia 1945-1946. Il Venezia arriva penultimo davanti alla Sampierdarenese. Il campionato di Serie A 1961-1962 è una stagione di grandi soddisfazioni per il Venezia che, sotto la presidenza del conte Giovanni Volpi di Misurata, ottiene la salvezza conquistando il 12º posto davanti alla Juventus, battuta 3-0 a Sant’Elena. L’anno successivo ripristinata la serie A, i neroverdi nonostante i 13 gol di Ottino (miglior goleador in una stagione di serie A del Venezia) retrocedono in Serie B, assieme al Brescia. L’anno successivo, l’Italia è spezzata in due dalla guerra e si disputa un campionato ridotto limitato all’Alta Italia. Nel campionato 1958-1959 la presidenza passò ad un commissario straordinario, Bruno Boccanegra, magliette juve che la mantenne per due annate.
«Ho dovuto però constatare, che da parte dei dirigenti della Lazio, si voleva più che una fusione dei due enti, un vero e proprio assorbimento della Fortitudo, della quale non sarebbe rimasto che il nome aggiunto a quello della Lazio per la sola sezione Calcio. Con il Thyrus sul petto, la squadra ricomincia dalla Prima Divisione, col nome di Terni Foot Ball Club e soprattutto col ritorno alle magliette rossoverdi; si mettono a segno «colpi di mercato», e sembra l’inizio di una stagione sfolgorante, maglie calcio personalizzabili invece a metà del suo svolgimento il consiglio direttivo si dimette. Per la prima volta dopo 64 anni di storia, sembrava sparire il calcio a Giarre, ma in extremis venne fondato lo Sporting Giarre che ripartì dalla Terza Categoria. Nel girone di ritorno il Milan viene nuovamente battuto al Penzo per 2-1, ma a causa di una bottiglietta lanciata in campo che colpì il milanista David costringendolo alla sostituzione, per la prima volta nella storia del calcio italiano viene applicata la sconfitta a tavolino per la regola della responsabilità oggettiva. Nell’estate 1950 viene ceduto al Milan Mario Renosto, che con i rossoneri vince subito lo scudetto. La vendita nell’estate 1942 di Loik e Mazzola al Torino, per l’allora esorbitante cifra di un milione, sommata all’abbandono di Piazza, rompe il perfetto giocattolo lagunare che la stagione successiva in Serie A ottiene solo una stentata salvezza, pur raggiungendo ancora una volta la finale di Coppa Italia, dove il Venezia viene sconfitto 4-0 a Milano dal Torino, con una rete segnata anche da Mazzola.
Agli spareggi il Venezia dopo la sconfitta con il Monza (0-2) riesce a vincere con il Taranto (4-2) che alla fine retrocederà in Serie C non riuscendo a sconfiggere il Monza. Al termine del campionato i neroverdi condividono il terzultimo posto con Simmenthal Monza e Taranto. Nonostante la cessione di Barison il Venezia nell’anno del cinquantesimo di fondazione lotta sino alla fine per la promozione in Serie A. La sconfitta in casa della capolista Triestina e quella successiva con il Palermo compromise a poche giornate dal termine la corsa al secondo posto a favore del Bari. I lagunari tentano invano di risollevarsi e, a parte la vittoria esterna per 4-1 a Firenze (la migliore in A della lunga storia dei veneziani), il campionato si chiude con la retrocessione in Serie B. Al termine della stagione, tante saranno le partenze a cominciare dall’allenatore Carlo Alberto Quario, a quella di Gino Raffin, autore di 39 reti in tre campionati. Dopo aver cambiato tre allenatori ed inanellato tante brucianti sconfitte, il sogno del ritorno in Serie A s’interrompe dopo una sola annata.
Una promozione fondata su un gruppo di giocatori che anche negli anni a venire regalarono soddisfazioni come il portiere Bertossi, i difensori Fragni e Tesconi, il centrocampista Mion e un terzetto di grandi marcatori come Bozzato, Calegari e Barison capaci di trascinare a suon di reti nella stagione successiva i veneziani nelle prime posizioni della Serie B. Barison passò poi al Genoa e successivamente al Milan per poi debuttare anche in Nazionale. Non miglior sorte avranno i veneziani in Coppa Italia, nella quale verranno sconfitti in semifinale dal Milan per 2-1. Il 5 aprile 1942 Loik e Mazzola esordiscono in Nazionale nella gara vinta per 4-0 con la Croazia. E’ presente in tutta Italia con 120 comitati provinciali e 20 comitati regionali ed è riconosciuto dal Ministero agli Interni come ente di promozione sociale: ha 900mila soci in tutto il Paese e circa 12mila sodalizi affiliati. Nella stagione 1947-1948 il Venezia ottiene un ottimo quarto posto, mentre nell’annata successiva il direttore sportivo Giuseppe Girani e l’allenatore Mario Villini riescono addirittura a condurre il Venezia al secondo posto del campionato di Serie B ottenendo la promozione nella massima serie assieme al Como, e surclassando il Vicenza di un solo punto. Nell’annata 1953-1954 il Venezia sfiorò la promozione arrivando terzo ad un solo punto dall’Arsenaltaranto grazie anche alle 12 reti di Scroccaro.