SUPER 8 SUPER 8 Flandrien - cycling jersey Brooklyn Ecco alcune delle maglie calcio presenti su provehito: maglia juventus, maglia inter, maglia napoli, maglia milan, maglia real madrid, maglia psg, maglia chelsea, maglia italia, maglia argentina, maglia roma, maglia manchester city, maglia bayern e tante altre. Circa dieci anni dopo, però, il presidente della società partenopea dispose effettivamente che fosse realizzato un inno ufficiale del Calcio Napoli, affidando all’artista Francesco Sondelli il compito di rivisitare ‘O surdato ‘nnammurato, classico della canzone napoletana: il brano prodotto, tuttavia, ebbe un’accoglienza estremamente negativa, venendo, così, prontamente accantonato. Un ventennio più tardi, fu la presidenza Ferlaino a promuovere, contestualmente al lancio commerciale di Gennarì – la nuova mascotte del club – il singolo Nà Na, Napoli/Gennarì, cantato da Peppino di Capri, con il primo brano presentato come «inno ufficiale del Calcio Napoli». Il vinile recava in copertina la dicitura «inno ufficiale dei tifosi del Napoli», oltre allo stemma del club e ai volti di Omar Sívori, José Altafini e Cané, mentre il lato B conteneva «le interviste che il «mitico» giornalista Gino Palumbo fece a Pesaola, Fiore, Juliano, Sivori, Ronzon, Canè e Altafini». A metà degli anni sessanta, uscì il 45 giri Il Grande Napoli: coautore del pezzo inciso sul lato A era Renato Fiore, fratello dell’allora presidente azzurro Roberto.

A house on a rocky shore next to a body of water 80, si ritornò ad una tinta più scura, con due linee bianche all’altezza del collo, e con dei pantaloncini bianchi con due linee granata, inoltre, mentre nei primi anni, lo sponsor ufficiale era solamente scritto, nella seconda metà degli anni 80, la dicitura è più elaborata, ed è inscritta tra due linee curve bianche. Il fatto di essere un prodotto ufficiale ma economico, e di essere disponibile anche nelle taglie da 2 a 12 anni, maglie napoli l’ha resa una degli articoli più venduti tra quelli disponibili online. A partire dagli anni 2000, il club ha posto in uso anche un secondo wordmark, costituito dall’acronimo SSCN, riprodotto con caratteri maiuscoli con grazie e in corsivo tipografico. Il kit celebra lo scudetto ottenuto dai partenopei 33 anni dopo l’ultimo, trascinato allora dalle giocate del Pibe de Oro Maradona. Le prime casacche a sfoggiare lo stemma in detta configurazione furono la terza maglia e la «Halloween Special Edition» della stagione 2023-24, che adoperavano, la prima, il logo in oro e, la seconda, il logo in argento: entrambi gli stemmi erano privi di sfondo proprio, lasciando visibili le trame e le stampe delle maglie.

La maglia 2013-2014, invece, viene scelta dai tifosi tra una serie di opzioni sul sito ufficiale del club, la maglia scelta, presenta di nuovo il cavalluccio granata scuro in basso a sinistra e gli sponsor sono di colore oro. Tali intrinseche peculiarità del pezzo, spinsero, nel 2004, lo stesso D’Angelo a chiedere ad Aurelio De Laurentiis di fare di Napoli l’inno ufficiale del club; ma la proposta non fu accolta dal presidente del sodalizio azzurro, che motivò la scelta evidenziando che, in un passaggio del ritornello, veniva citato e, dunque, celebrato un solo settore dello stadio San Paolo, la «Curva B»: «Nino, questo fatto della curva B divide, io ho bisogno di unire tutta la città intorno alla squadra». Per completezza d’analisi, infine, non va dimenticata Napule è, successo del 1977 di Pino Daniele, intonata spesso nel corso degli anni dai tifosi allo stadio e che, dopo la scomparsa del cantautore napoletano, ha assunto la molteplice valenza simbolica di inno alla città, alla squadra e all’artista. Monitorando metriche come visualizzazioni in tempo reale, interazioni sui social media e feedback degli utenti si possono ottenere informazioni preziose su ciò che funziona meglio e cosa invece necessita miglioramenti. Ancora oggi non sappiamo da cosa nacque tutto.

Il nuovo logo performance del marchio sportivo tedesco rende ancora più semplice e compatta la divisa, che acquisisce profondità grazie ad una texture in rilievo. La rifondazione del 2004, che segnò l’avvento dell’era De Laurentiis, portò, all’impianto sportivo di Fuorigrotta, le note di Go West, nella versione dei Pet Shop Boys, che, lungi dall’essere intesa quale inno, divenne la colonna sonora utilizzata per accompagnare l’ingresso delle squadre in campo. Fechella, secondo quanto si racconta, sarebbe stato il soprannome di Domenico Ascione, un venditore ambulante, che, per il trasporto dei prodotti oggetto del proprio commercio, esercitava la sua attività avvalendosi di un asino malconcio. L’interesse crescente verso pratiche sostenibili ha spinto l’Inter a integrare valori etici nelle proprie attività di marketing. Nino D’Angelo – scritto nel 1986 e pubblicato nell’album Fotografando l’amore – che finì per contrassegnare la «cavalcata» verso il primo scudetto napoletano. Nel 2019 e nel 2021, vennero concepite due particolari versioni del logo, entrambe bicromatiche, ciascuna riprodotta su altrettante divise speciali lanciate dal club in quegli anni.