Anche Decathlon, l’azienda francese presente in Italia con oltre 130 negozi, permette di creare magliette da utilizzare per giocare a calcio. Non ultimo, il capitano dovrebbe anche avere un buon rapporto con i tifosi e saper aiutare i giocatori nuovi arrivati a inserirsi nella squadra. L’avventura in Coppa Italia finisce al primo turno perdendo 1-0 con il Ravenna, mentre in campionato la squadra punta da subito alla promozione diretta rimanendo per tutto il girone d’andata tra le prime 6 posizioni, valide almeno per i play-off. Il 19 settembre 2002 il Chievo debutta nel calcio europeo: nel primo turno della Coppa UEFA 2002-2003 affronta gli insidiosi rivali della Stella Rossa, prima a Belgrado terminando la gara sullo 0-0, poi al «Bentegodi» dove i serbi prevalgono con due reti nel secondo tempo. Il 2 maggio 2004 al Bentegodi, la squadra festeggia le 100 partite in serie A con la vittoria a spese del Modena per 2-0. Nell’ultima partita di campionato, Maurizio D’Angelo, capitano della squadra dalla serie C alla massima serie, gioca la sua unica gara stagionale, congedandosi dal pubblico clivense. Per la stagione 2005-06, la dirigenza decide di affidare la squadra a Giuseppe Pillon, che si era distinto in precedenza allenando il Treviso, mentre D’Angelo assume il ruolo di vice.
A difendere i pali della porta clivense viene chiamato l’esperto Luca Marchegiani, mentre in difesa il giovane Andrea Barzagli va a sostituire Legrottaglie; a centrocampo vengono acquistati Franco Semioli, Roberto Baronio, Mario Alberto Santana, Stefano Morrone e Andrea Zanchetta, quest’ultimo al ritorno in maglia clivense, mentre in attacco arrivano il promettente Giuseppe Sculli, prodotto del vivaio della Juventus, e il brasiliano Amauri. A tre gare dal termine, dopo la sconfitta casalinga con la Fiorentina che porta i clivensi al terzultimo posto, il presidente Campedelli decide di sollevare dall’incarico l’allenatore Beretta, e affida la guida tecnica della squadra al suo vice, l’ex capitano clivense D’Angelo. La salvezza matematica viene ottenuta con 11 giornate d’anticipo, il che spinge la squadra a tentare l’assalto ad un posto UEFA, che viene centrato alla penultima giornata tramite il pareggio sul campo del Lecce. La pratica dell’esposizione ravvicinata dei marchi pubblicitari al campo da gioco aveva preso piede già nella stagione 1997-1998, quella precedente all’introduzione del title sponsor: dal gennaio 1998 sui campi di alcune società come Inter, Lazio, Milan, Parma e Roma, tra i marchi a comparire sui teloni vi furono Lee, Bilba, Ma-Fra, Sony, Cairo Sport, Erborist e Stream TV, con quest’ultimo presente anche sui campi di Fiorentina e Napoli.
Nike ha progettato una maglia minimalista con blu scuro sui lati, sul colletto e sui polsini delle maniche. All’interno delle strisce si alternano linee blu e rosse con effetto sfumato per creare un look unico. UDINESE (terza maglia) – ufficiale Svelata alla Milano Fashion Week e firmato dalla stilista emergente Flora Rabitti in collaborazione con Macron, questa maglia, al 100% eco-sostenibile, unisce il design unico di Florania al forte impegno del club per un futuro green. Non mancano le maglie classiche della Liga Spagnola, come la collezione ufficiale di maglie storiche del FC Barcellona, la maglia di Cristiano Ronaldo del Real Madrid, le maglie retro ufficiali dell’Atletico Madrid o la maglia di Maradona al Siviglia FC. Questa maglia da calcio della collezione Ibiza Mamma Mia di nss e Pompeii presenta una vestibilità regolare. Totalmente diversa la scelta della squadra del Sint-Truiden, in Belgio, che per celebrare i 100 anni di storia (che festeggerà il prossimo 23 febbraio) ha realizzato una maglia molto particolare perché, girandola (ovvero portandosela sopra la testa, alla Ravanelli per intenderci), presenta una maschera da samurai, per sottolineare lo spirito guerriero e mai domo di giocatori e tifosi.
Alla fine della stagione Luigi Delneri lascia la guida tecnica della squadra per andare ad allenare i campioni d’Europa del Porto. La striscia di risultati positivi termina sul campo del Mantova con una sconfitta per 1-0. Con il pareggio per 1-1 alla penultima giornata di campionato allo stadio Carlo Zecchini di Grosseto (al quale sono accorsi più di duemila sostenitori clivensi), i gialloblù conquistano la matematica promozione in serie A, dopo solo una stagione in serie cadetta. All’ultima giornata il Chievo gioca una gara-spareggio con il Catania sul campo neutro di Bologna: il 27 maggio 2007, di fronte a circa 3000 tifosi gialloblù accorsi allo stadio Renato Dall’Ara, i clivensi perdono per 2-0 e, con le concomitanti vittorie di Parma, Siena (questa a 5′ dalla fine) e Reggina, retrocedono in serie B dopo 6 stagioni passate nella massima serie. Quest’evento incide anche sul rendimento in campo della formazione, che torna a vincere soltanto il 24 marzo 2002 quando si impone per 2-1 nel derby con l’Hellas. Alla nona giornata il Chievo guida la classifica con 4 punti di vantaggio sulle seconde e, il 18 novembre 2001 nel posticipo serale, si gioca l’attesissimo primo derby in serie A con l’Hellas Verona: i giorni antecedenti la gara sono caratterizzati da un’attesa febbrile.
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