Il 29 giugno 2016, dopo una sola stagione con la maglia della squadra turca, decide di trasferirsi in Germania e firmare un contratto quadriennale con il Magonza. Il ragazzo, oltre ai mesi restanti di questa prima stagione in giallorosso, ha altri quattro anno di contratto che, per una volta, mettono la società giallorossa nelle condizioni di avere il coltello dalla parte del manico. Ma quel che conta è che, al momento opportuno, la Juve si sia fatta trovare pronta e non si sia spaventata all’idea di firmare un contratto completamente fuori dagli schemi abituali della società bianconera. 1926 venne inaugurato lo stadio San Siro, fatto costruire dal presidente Piero Pirelli e che, fino al 1947, ospitò solo il Milan, dato che l’Inter avrebbe giocato all’Arena Civica. E in fretta è arrivato anche il momento dello sbarco a Milano (e a San Siro), dove prende il via la nuova avventura da tecnico del Milan.
In uscita dai bianconeri anche il centrocampista Stefano Sturaro che piace a Genoa e Sporting Lisbona. Lo attende anche Martellini. Interessante sarebbe anche capire come reagirebbero le altre società e se dopo Cassano arrivassero sulla scena altri protagonisti di questa caratura. Ci sono riuscite anche Santos (1962 e 1963), il classico rivale, Nacional Montevideo (1971 e 1980), Ajax (1972 e 1995), Boca Juniors (2000 e 2003), Manchester United (1999 e 2008), Inter (1965 e 2010), Barcellona (2009, 2011 e 2015) e Bayern Monaco (2013 e 2020). Nell’agosto 2007 è stato invitato in Italia dal Torino per disputare il Trofeo del Centenario, partita celebrativa dei festeggiamenti per i primi cento anni della società granata. Per diventare presidente, ora, servono almeno 20 anni di anzianità da socio (prima erano 10 e lo stesso Pérez ne aveva 15 quando vinse nel 2000) e una garanzia bancaria basata solo sulle sue proprietà personali e pari al 15% del budget del club. Della squadra di quattro anni prima non è rimasto molto: Cabrini, Scirea, Bergomi, Conti e Altobelli, oltre naturalmente a Enzo Bearzot. La partita comincia subito bene per i nostri: dopo una prima fase di studio, al 24′, Briegel atterra in area di rigore Bruno Conti.
La partita comincia con un inaspettato regalo: un inutile fallo di mano in area di rigore mette in condizione “spillo” Altobelli di segnare dagli 11 metri la sua seconda rete mondiale. Altobelli porta l’Italia sul 3-0 e Breitner successivamente accorcia le distanze. L’Italia si trova in buona compagnia, nel senso che non sembra terribile un girone con Argentina, Bulgaria e Corea del Sud se a qualificarsi sono due squadre per girone più le 4 migliori terze. I due sono stati aggregati per l’occasione ai Blues, la prima squadra. A concludere la formalità ci pensa il solito Paolo Rossi, tornato per tutti Pablito, con una doppietta che non lascia spazio a repliche. Infatti la partita non è di quelle che passano alla storia per la brillantezza delle azioni. La sua voce passerà alla storia assieme alla nazionale italiana: campioni del mondo, campioni del mondo, campioni del mondo! L’Atletico Madrid, invece, associa il volto di Kuipers a una delle più grandi sconfitte della sua storia recente: nel 2014, infatti, fu proprio l’olandese ad arbitrare la finale di Champions persa dai colchoneros contro gli odiati rivali del Real Madrid. Nel 2009 lascia Manchester United e passa al Real Madrid per 94 milioni di euro.
Il 4 gennaio 2015 torna al gol con la maglia mancuniana, nella trasferta di FA Cup contro lo Yeovil Town, firmando lo 0-2 finale per i suoi. In finale ci tocca incontrare la Germania Ovest che ha eliminato ai rigori la Francia dopo aver pareggiato per 3-3 nei tempi regolamentari. Il Mondiale messicano ha per protagoniste 24 squadre suddivise in 6 gironi da 4 squadre ciascuno. Da quando questa struttura è completamente operativa, è usata da tutte le squadre giovanili del Barça che precedentemente hanno usato le altre strutture di allenamento del Camp Nou, principalmente il Mini Estadi e il Palau Blaugrana. Italia subito in vantaggio con il solito Altobelli, che fallisce il raddoppio su rigore. L’Italia infatti si porta in vantaggio al 43′ con Altobelli, maglia real madrid drago ma non riescono mai a prendere il volo. L’Italia non si demoralizza. Per l’arbitro Coelho è rigore senza ombra di dubbio. Arrivato al limite dell’area di rigore fa una finta degna di questo nome. Ora diventa decisiva la partita con la Corea del Sud, l’altra Corea rispetto a quella che ci fu fatale nel ’66, terza maglia real madrid ma ugualmente il nome Corea quando c’è in ballo una traballante qualificazione fa tremare le gambe.