Dalla sua postazione appartata, isolata in mezzo alla folla formicolante sulle tribune, ha riempito i nostri pomeriggi di emozioni narrando da testimone diretto decine di campionati, centinaia di partite, migliaia di minuti di calcio. Chiuderemo introducendo le iniziative riguardanti la Giornata Nazionale contro la violenza sulle donne che si terrà il prossimo 25 novembre: torneremo a parlare di questa piaga con la dottoressa Erica Monteneri, referente della Commissione Nazionale Pari Opportunità della nostra associazione e con la psicoanalista e scrittrice Nadia Muscialini, autrice insieme a Mario De Maglie di “In dialogo. Non è un caso che gli scontri tra diverse fazioni all’interno della stessa Barra finiscano spesso sulle pagine di cronaca nera: comandare il tifo organizzato è un’attività remunerativa e la lotta per il potere è spietata. C’è chi sostiene che lo stesso Panadero di cui sopra, membro di un gruppo passato in secondo piano nella gerarchia della Doce e diffidato dall’ingresso alla Bombonera, abbia lanciato il gas urticante proprio per mandare un segnale ai vertici della Barra xeneize e del club. Forse per la prima volta la competizione più importante del Sudamerica può competere con la Champions League e il Mondiale, perché non c’è appassionato che si voglia perdere la partita del secolo e non c’è testata giornalistica che possa pensare di rinunciare alla copertura dell’evento più goloso dell’anno.
Inevitabile dunque chiedersi se questa volta la vittoria a tavolino toccherà agli Xeneizes: non da escludere, ma molto improbabile, perché, a differenza del 2015, i fatti si sono svolti a centinaia di metri dallo stadio Monumental e il responsabile della sicurezza, in quella zona, non è il River Plate. Una volta l’egemonia era degli sport americani, ma oggi il calcio si sta innestando sempre di più nei codici del rap, specie in paesi dalla cultura hip-hop sviluppata come la Francia e l’Inghilterra. ». Oggi la voce che ha trasformato quegli attimi in racconto radiofonico, dando vita a una piccola epica dell’istante, abbandona il microfono e si riversa in un libro, ancora entusiasmante, ancora più intimo. È ancora più facile preparare qualche riga di profonda indignazione e disdegno, perché in fondo vanno bene la guerra o lo scontro tra fazioni, ma inteso in termini sportivi. Capivo bene la durezza di Cate, che queste cose non voleva piú sentirle. Fui bene accolto da quei preti che del resto, lo capii, c’erano avvezzi: parlavano del mondo esterno, della vita, dei fatti della guerra con un distacco che mi piacque. Dalla sconvolgente comunità del Forteto nel Mugello, dove bambini venivano costantemente violati, fino alla sconosciuta comunità torinese dei monaci Durjaya, da Scientology alla città stato di Damanhur, passando da pedinamenti e pedofilia, Nella setta restituisce un’immagine inquietante e incredibile dell’occulto nel nostro paese.
L’autrice: Nadia Muscialini, psicoanalista, si occupa da venticinque anni della salute e del benessere femminile e da dieci anni di assistenza a donne, bambine e bambini vittime di violenza. Mi portava a casa in macchina e siamo stati tanti anni in Nazionale insieme. Nella classifica storica degli europei di calcio, invece, la nazionale italiana si colloca al terzo posto dietro a Germania e Spagna. Il volume non offre risposte ma avvia un dialogo, seppur mediato dalle voci degli autori, in cui le proposte avanzate si intrecciano al racconto delle esperienze professionali e agli strumenti teorici utili al contrasto della violenza domestica. Si tratta del ritorno degli ottavi di Copa Libertadores, disputato sette giorni dopo l’andata al Monumental conclusasi 1-0 per i Millonarios. Insomma, una «normale» giornata calcistica oltreoceano, con disordini, pietre volanti, sceneggiate, notizie di tutti i generi che si rincorrono tra smentite e conferme, con la cassa di risonanza che solo un Superclasico in finale di Copa Libertadores può creare. La Conmebol, che voleva disputare la finale a tutti i costi sabato sera, non è mai sembrata orientata verso la sospensione dell’incontro e difficilmente si esporrà in tale direzione. Quarti di finale di Medaglia del Re. Attraverso il suo microfono ha accompagnato vittorie impossibili da dimenticare: la Champions League dell’Inter, lo scudetto travolgente della Roma, quello del riscatto bianconero nel 2012. Il segreto della sua voce è un paradosso: l’equilibrio perfetto tra passione ed eleganza, entusiasmo e riservatezza.
Non erano i disagi, non le rovine, forse nemmeno la minaccia della morte dal cielo; bensí il segreto finalmente afferrato che potevano esistere dolci colline, una città sfumata di nebbie, un indomani compiaciuto, e in tutti gli istanti accadere a due passi le cose bestiali di cui si bisbigliava. Nel giugno del 1973, la panchina parigina venne affidata a Just Fontaine, che conquistò l’accesso alla massima serie francese, dopo due anni vissuti nella terza e seconda divisione. Nel giro di un paio di anni sono diventato Yashin. Ma se già i proprietari della squadra sono abituati nei loro cantieri a controllare gli operai invece di starsene negli uffici , vi fate meraviglia se a voi giornalisti vi fanno pagare il biglietto ? Già perché i primi, per assecondare il loro desiderio, hanno dovuto spendere una media di 71,40 euro – con un incremento del 2,40% rispetto al 2009/2010 – contro gli appena 49,80 estratti dai secondi. Un club dal blasone, dalla tradizione e dal seguito del Gallipoli non può vivere alla giornata” accusa Quintana, “inoltre, in questo lasso temporale, ho avuto la possibilità di constatare come da parte dell’amministrazione comunale ci sia stato un aiuto pressoché minimo rispetto a quanto promesso, nonché un distacco immotivato, una totale assenza di sinergia, con l’imprenditoria locale e, in particolare, gallipolina”.
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